Il film su Giovanna Marini censurato da una sala ligure

Riceviamo dall’Istituto Ernesto de Martino il seguente comunicato e ne diamo diffusione: 

In questi giorni è accaduta una cosa molto  spiacevole, incredibile e inconcepibile: una sala cinematografica della Liguria, dopo aver accettato il nostro film/documentario “A sud della musica” ed averci addirittura indicato una data, ha poi rifiutato di proiettarlo per questioni “morali”.

Ricordiamo che il documentario ha ottenuto il visto di censura da parte del MIBAC e sarà proiettato in cinema e teatri da Nord a Sud dello stivale. Molti di voi ci hanno contattati per proiezioni in club, università, sale di spettacolo: ne andiamo fieri e cercheremo di accontentare tutti. L’unico film italiano su Giovanna Marini è stato un piccolo miracolo e grazie a questa donna straordinaria tante porte si sono aperte. Grazie all’energia di Giovanna e al rispetto che riscuote ovunque, in Italia e all’estero, questo piccolo grande film sarà in tanti cinema italiani dalla prossima settimana. Il fatto che si voglia ignorare di proposito il suo personaggio in alcuni ambienti scaturisce da un retaggio moralista tutto nostrano. Come altro chiamarla se non CENSURA’? SI RIMPROVERA FORSE A QUESTA DONNA IL SUO PASSATO E IL 

SUO PRESENTE “engagé” contro il pensiero unico di ieri e di oggi? Senza voler girare troppo intorno alle cose, Giovanna Marini rappresenta la purezza e la moralità della musica perché da sempre ha dato voce ai deboli e agli indifesi, ai diversi e agli invisibili, alle donne e agli uomini sfruttati. La periferia, oggi così ignorata da tanta sinistra e usata vigliaccamente dalla nuova destra volgare e bacchettona, è un luogo ideale dove si incontrano la musica, le comunità più deboli, le voci meno omologate. Di questo parla il nostro documentario: di un Sud musicale e culturale che tanto interessò Pasolini e che da più di cinquant’anni Giovanna studia con passione e umiltà. Dare voce al cinema indipendente è in linea con tutto ciò. Censurarlo vuol dire capitolare al pensiero unico, a quello che Pasolini definiva lucidamente come il “nuovo fascismo”. Per questo denunciamo quanto ci è incredibilmente accaduto perchè ci sembra proprio il segno di questi tempi difficili e aggressivi.

Istituto Ernesto de Martino

FESTA 2020

VENERDI 27 MARZO
Teatro Comunale di Casalmaggiore (CR), via Cairoli 53
ORE 21 / Bob Dylan – “Pioggia e veleni” con Alessandro Portelli, Piero Brega,
Sara Modigliani e Susanna Buffa
ORE 22 / “La nave dei folli” – Alessio Lega canta Ivan Della Mea

SABATO 28 MARZO
Teatro Parrocchiale, piazza Garibaldi 5, Piadena Drizzona
ORE 10 / Proiezione di un filmato sulla Festa della Lega di Cultura 2019
ORE 10.30 / Proiezione di un film su Giovanna Marini
ORE 15 / Conferenza su “IGNORANZA ANTICA, IGNORANZA MODERNA”.
Partecipano: Peter Kammerer e Luigi Alfieri dell’Università di Urbino, Piergiorgio Bellocchio, Daniela Padovan (presidente dell’Associazione “Laudato Si” di Milano). Coordina Enrico Cardesi.

DOMENICA 29 MARZO
Pontirolo di Drizzona (CR)
ORE 10 / A casa del Micio, per i soli INVITATI, sono previsti alcuni momenti conviviali e la presentazione del libro “Aldo Natoli, un comunista senza partito” con Ella Baffoni e Peter Kammerer.

Vengo da lontano e non vado via

Sabato 7 settembre, presso Palazzo Gamba, Via Platina 11 a Piadena, ore 17, inaugurazione della mostra Vengo da Lontano e non vado vìa

https://www.produzionidalbasso.com/project/vengo-da-lontano-e-non-vado-via-libro-illustrato-di-poesie/?fbclid=IwAR0FYU66xAwQV1TzSujouvYB3YtigeUGz86otFRK7h2gTsLjt3FS75SBul8

Un libro di illustrazioni sulla vita di un mungitore immigrato. Poeta.

Le poesie di Jagjit Rai Mehta raccontano la sua storia, dal Punjab alla Lombardia. Un libro che parla di solidarietà e umanità . Anche in Italia .

 

AFFOGATELI TUTTI per la cattiveria del nostro governo

Sulla Sea Watch 3 –  la nave dell’Ong – 47 naufraghi con 13 minori sono al sicuro alla fonda, a 1,4 miglia della costa di Siracusa, dopo due giorni di tempesta con onde di 7 metri davanti al porto di Siracusa. I porti italiani per questi naufraghi sono chiusi. Nelle ultime ore è stato chiesto dai giudici di Siracusa di far sbarcare i 13 minori come prescrive la legge.

Come evolverà questo dramma della cattiveria di Salvini, appoggiato da Di Maio, è inimmaginabile.  Il ministro dell’Interno Salvini ha chiuso tutti i porti dell’Italia ai naufraghi. E’ incredibile che l’Italia, un paese dall’umanità solidale sia diventato il paese della cattiveria e della ferocia contro i naufraghi del Mediterraneo che tentano di fuggire da paesi come la Libia, dove i naufraghi vengono maltrattati, picchiati e fatti morire.

L’Italia è diventato il paese della cattiveria, contro i più poveri dei paesi dell’Africa, per le direttive del ministro dell’Interno Salvini. 

Ma Conte, il presidente del consiglio e i ministri del governo Lega e Cinque Stelle, perché non intervengono direttamente, mentre lasciano fare tutto al ministro dell’interno?

Il presidente della Repubblica, giustamente solidale con chi ha dato La vita per la democrazia, la libertà del popolo italiano perché non interviene?

I naufraghi sono umani di un colore diverso della nostra pelle che hanno dato e danno il proprio lavoro, la loro intelligenza per il bene di tutta l’umanità.

Cittadini di Piadena e di tutta Italia, dormirete stanotte nei vostri caldi letti, mentre dei bambini e degli adulti sono sotto la pioggia e il freddo in balia del mare per la cattiveria di un ministro dell’interno.

I sindaci di diversi paesi e città d’Italia: Siracusa, Napoli, Palermo e tanti altri, sono favorevoli all’accoglimento dei naufraghi, ma il ministro dell’Interno ha chiuso tutti i  porti d’Italia.

E’ disumano quello che sta succedendo in Italia. E’ un imbarbarimento del nostro Paese e della nostra vita.

Il Papa predica da Roma – da piazza San Pietro – la solidarietà per  questi naufraghi, ma pochi sono ì preti che ascoltano la sua parola.

Noi questo vogliamo gridarlo nella nostra impotenza e invitiamo i cittadini di Piadena a farlo.

Lo sappiamo che non è solo l’Italia che deve muoversi per salvare questa Umanità, ma l’Europa in generale. Centinaia di migliaia di poveri migranti sono affogati nei nostri mari, cessiamo questa strage; questo non  lo diciamo per farci sentire ma per il dolore dell’umanità offesa.

Piadena, 26 gennaio 2017

                                                                                                                                            La Lega di Cultura di Piadena

CATTIVERIA E ODIO RAZZISTA NEI CONFRONTI DEI MIGRANTI

Per questo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e i sindaci di Napoli, Firenze,Parma e altri sindaci con l’ANCI, hanno deciso di sospendere il “decreto di sicurezza” voluto dall’attuale governo, Salvini in testa. Orlando sindaco di Palermo dichiara: “La sospensione dell’applicazione del decreto di sicurezza è un provvedimento di civiltà e rispetto della Costituzione, perché è disumano e criminogeno, perché eliminando la protezione umana, trasforma il legale in illegale ed è criminogeno perché siamo in presenza di una violazione dei diritti umani e mi riferisco ai minori che al compimento del diciottesimo anno di età non potranno stare sul territorio nazionale. Significa impedire l’assistenza sanitaria, significa non permettere ad un ragazzo di frequentare la scuola, significa non dare servizi a chi vive legalmente nel nostro paese. La mia è la rivoluzione della normalità – dice Orlando-. Ho già informato i vertici dell’Unione europea. Siamo in presenza di una violazione continua”.
Intanto due piccole navi sono abbandonate con i migranti in mare. Malta autorizza l’ingresso nelle proprie acque, ma niente sbarco.
Queste sono le ultime reazioni alle leggi non discusse in Parlamento dell’attuale governo in carica.
Noi siamo dalla parte dei sindaci che non applicano la “legge di sicurezza” voluta da Salvini e dal governo Lega/Cinque stelle.
L’Italia è stato un paese democratico, basato sulla Resistenza, la libertà e la democrazia, non la razza. A questo governo e a chi dà ordini dittatoriali e in contrasto con la Costituzione Repubblicana dobbiamo dire e manifestare il nostro dissenso con tutta la nostra forza.

Piadena, 4 gennaio 2019                 La Lega di Cultura di Piadena

Un ricordo di Delio Chittò  – di Giovanna Marini

E’ morto Delio Chittò. I tre di Piadena, come li chiamavamo allora la mia amica Teresa Bulciolu ed io, nuove nel gruppo, ignare di tutto, erano Bruno Fontanella, Delio Chittò ed Amedeo Merli. Le loro voci mi dettero un colpo al cuore come mai mi era successo prima. Non immaginavo che potessero esistere voci così, colorate, vibrate in modo del tutto naturale, espressive e fortissime , senza alcuno sforzo da quei tre usciva una qualità di voce che non avevo mai udito. Magnifici, e poi si aggiunse anche Policarpo Lanzi, stessa impressione forte per me, voce coloratissima, forte, e mi chiedevo “Ma come hanno imparato a cantare così, ma da dove gli esce questa voce!” venivo dalla musica classica dove le voci sono studiate , non avevo mai pensato che potessero esistere voci naturali della stessa forza e potenza espressiva, e che colore! Credevo che le voci naturali fossero le vocette degli studenti, leggere, se urlano sono stentoree senza nessuna espressione o qualità, invece quelle voci lì, dopo l’ho capito, emozionavano per la loro autenticità: ci portavano la memoria della loro terra, del loro paese, di come vivevano e lavoravano. Le voci della tradizione orale trasmettono i discorsi che noi della città ci affanniamo a fare con tante parole, le loro voci parlano da sole, ed emozionano. 
Lì nello scenario del Teatro di Spoleto, il Caio Melisso, voci così sicuramente non c’erano mai passate, come in nessun altro teatro . E credo che l’emozione forte e il colpo che ne ricevetti io lo ricevette anche il pubblico del Caio Melisso. Quelle voci ci parlavano della classe contadina, dell’occupazione delle terre, delle lotte contro la “borghesia ladrona” e ci consentivano di non dire una parola , ma solo cantare facendo con quelle voci del trio di Piadena un lungo discorso politico che il pubblico non aveva mai sentito venirgli dal palcoscenico di un teatro, e così il pubblico elegante e borghese insorse.
Con Delio ero veramente amica, volevo continuare a sentirlo cantare, spesso durante i tanti concerti fatti, abbiamo parlato e discusso di come poteva lui continuare a fare musica e cantare visto che la cosa gli riusciva così bene.
Il ricordo del Duo di Piadena rimane ancora, ma certo ho il rimorso di aver perso questa amicizia non per volontà mia, ma per i casi della vita, le nostre strade erano diverse, quel periodo di vita in cui studiavamo i canti, lavoravamo ogni sera sulla scena, con gli altri, tutti legati dalla volontà di dire le cose che erano importanti allora, la solidarietà, il sostegno alle classi più sfruttate e disagiate, era un periodo giovane e bellissimo e il ricordo della voce di Delio e del suo carattere garbato, privo di aggressività, quasi rassegnato a un destino prefigurato e che lui non poteva cambiare, , mi dava la voglia di essergli utile in qualche modo.
I cantori del Gruppo Padano , come si chiamavano allora, e la Lega di cultura come si chiamano adesso, rimangono un pilastro della nostra cultura come la figura di Gianni Bosio che in questi giovani aveva trovato chi lo poteva aiutare nel suo progetto di creare quello che lui chiamava, l’intellettuale rovesciato, in ognuno dei ragazzi che lo seguivano. 
La morte di Delio mi riporta a quel periodo e al seguito che arriva fino adesso, nessuno di quel gruppo doveva morire, perché sono tutti portatori di un progetto di vita e di progresso nel mondo e in questa civiltà così bisognosa di lumi dal passato .

LA CATTIVERIA

del ministro Salvini, contro i migranti clandestini della nave U.Diciotti della Guardia Costiera nel porto di Trapani, fa pensare ai film con  gli schiavi neri, catturati in Africa per portarli nelle Americhe o in Europa: erano ammanettati uno a uno, in file lunghissime, magari legati anche ai piedi. Solo  pensarlo è un orrore, ma il ministro l’ha pensato e voleva realizzarlo. E’ dovuto intervenire il capo dello Stato, attraverso il presidente del consiglio dei ministri Conte per far sbarcare gli immigrati clandestini al porto di Trapani, dopo 3 giorni di sosta. Terminate le procedure di identificazione i migranti sono sbarcati.

Anche i cittadini italiani hanno percepito questa cattiveria contro poveri clandestini, così anche i giornali moderati, era il titolo di prima pagina. Il governo giallo/verde dà segni di insicurezza. Ieri a Innsbruck l’incontro dei ministri dell’interno dove c’era Salvini fallisce e viene rimandato. Viviamo un momento di incertezza e paura e non è la cattiveria che li risolve.

Noi siamo per la democrazia e la solidarietà coi popoli che stanno peggio di noi, non per i nuovi armamenti micidiali proposti da Trump.

Piadena, 13 luglio 2018

La Lega di Cultura di Piadena