Compagne e compagni, amiche e amici della Lega di Cultura, purtroppo siamo costretti ad annullare la Festa di quest’anno (27-29 marzo 2020) a causa delle misure restrittive legate alla diffusione del coronavirus.
Riceviamo dall’Istituto Ernesto de Martino il seguente comunicato e ne diamo diffusione:
In questi giorni è accaduta una cosa molto spiacevole, incredibile e inconcepibile: una sala cinematografica della Liguria, dopo aver accettato il nostro film/documentario “A sud della musica” ed averci addiritturaindicato una data, ha poi rifiutato di proiettarlo per questioni “morali”.
Ricordiamo che il documentario ha ottenuto il visto di censura da parte del MIBAC e sarà proiettato in cinema e teatri da Nord a Sud dello stivale. Molti di voi ci hanno contattati per proiezioni in club, università, sale di spettacolo: ne andiamo fieri e cercheremo di accontentare tutti. L’unico film italiano su Giovanna Marini è stato un piccolo miracolo e grazie a questa donna straordinaria tante porte si sono aperte. Grazie all’energia di Giovanna e al rispetto che riscuote ovunque, in Italia e all’estero, questo piccolo grande film sarà in tanti cinema italiani dalla prossima settimana. Il fatto che si voglia ignorare di proposito il suo personaggio in alcuni ambienti scaturisce da un retaggio moralista tutto nostrano. Come altro chiamarla se non CENSURA’? SI RIMPROVERA FORSE A QUESTA DONNA IL SUO PASSATO E IL
SUO PRESENTE “engagé” contro il pensiero unico di ieri e di oggi? Senza voler girare troppo intorno alle cose, Giovanna Marini rappresenta la purezza e la moralità della musica perché da sempre ha dato voce ai deboli e agli indifesi, ai diversi e agli invisibili, alle donne e agli uomini sfruttati. La periferia, oggi così ignorata da tanta sinistra e usata vigliaccamente dalla nuova destra volgare e bacchettona, è un luogo ideale dove si incontrano la musica, le comunità più deboli, le voci meno omologate. Di questo parla il nostro documentario: di un Sud musicale e culturale che tanto interessò Pasolini e che da più di cinquant’anni Giovanna studia con passione e umiltà. Dare voce al cinema indipendente è in linea con tutto ciò. Censurarlo vuol dire capitolare al pensiero unico, a quello che Pasolini definiva lucidamente come il “nuovo fascismo”. Per questo denunciamo quanto ci è incredibilmente accaduto perchè ci sembra proprio il segno di questi tempi difficili e aggressivi.
29 MARZO ORE 21 Teatro di Casalmaggiore
– Giovanna Marini BALLATA SU RIACE
– Coro de Achada di Lisbona
– Gruppo Sibemolle di Parigi
– Migranti di Piadena
30 MARZO ORE 15 Sala Civica di Piadena, Via Aldo Moro MIGRAZIONI Convegno in collaborazione con gli Amici di Emmaus di Piadena, SPRAR di Piadena-Drizzona
Relatori:
– Gianni Tamino – Siamo tutti Africani
– Mario Agostinelli – Cambiamenti climatici e migrazioni
– Marketa Ulitova – Esperienza dello SPRAR di Piadena e Drizzona
– Renzo Fior (Rappresentante Emmaus di Villafranca) – Esperienza Emmaus e libera circolazione della persona
NB. Seguiranno eventuali aggiornamenti del programma
Cinema. La nuova casa di produzione è di Marco Mueller,
ex direttore del festival di Locarno. Progetto per Delbono
Morandi sulla Bassa che cambia
Il fotografo di Piadena gira un film per la neonata Downtown Pictures
Articolo La Provincia
La Provincia – 30 Luglio 2003
di Giorgio Raimondi. ROMA — La prima coproduzione turco-cipriota, il debutto alla regia di Chiara Caselli, un film tra kung-fu e storia dedicato a Marco Polo, un horror in una Bologna invasa dai vampiri, documentari sulle canzoni popolari. E un progetto legato al fotografo piadenese Giuseppe Morandi. Sono solo alcuni dei film che la Downtown Pictures, la nenonata casa di produzione di Marco Mueller, ha in cantiere. Un programma, ha spiegato ieri Mueller (ex direttore artistico del festival di Locarno e produttore di Fabrica), all’insegna dello sconfinamento tra generi.
Ecco i primi titoli in programma:
FANGO. Al film del regista turco Darvish Zaim il compito di portare a battesimo la casa di produzione, E’ il primo film della Cipro riunita e racconta della guerra silenziosa che dal 1974 accende i nazionalismi alle porte di casa nostra.
ISOLA. Probabilmente avrà un altro titolo il lungometraggio con cui l’attrice Chiara Caselli debutta dietro la macchina da presa dopo il successo del suo corto per Sempre. Protagonista è Anna in tre momenti della sua vita, a 9, 27 e 84 anni. «Due anni e mezzo di lavoro sulla sceneggiatura per trasformare idee, desideri e immagini in un solida struttura per il film», ha spiegato Chiara Caselli aiutata nella fase di scrittura da Monica Zapelli (I cento passi) e Jaco Van Dormael.
VOCI. Nella sala montaggio del documentario Guerra sulla tournée in Palestina, Pippo Delbono ha scoperto che la dimensione cinematografica «gli apparteneva». Dall’incontro con Mueller è nato poi il progetto di Voci (titolo provvisorio), un’esplorazione di una Genova inedita per il grande schermo raccontata attraverso gli attori della sua compagnia.
BACKSTAGE. Provengono dal teatro anche Pietro Babina e Fiorenza Menni, protagonisti di un progetto che esplora «come lo spettacolo sia diventato una forma possibile di terrorismo, e come il terrorismo possa divenire forma di spettacolo».
IL COLORE DELLA BASSA e L’ORMA TAGLIATA. Due diversi progetti che si collocano come un viaggio nella pianura di ieri e oggi. Nel viaggio del cineasta e fotografo Giuseppe Morandi nella Bassa Padana si racconta il mondo contadino contemporaneo e i suoi colori, «il colore dei soldi, che è sempre bianco — come Morandi tiene a sottolineare — e quello del lavoro, quello degli indiani, pakistani, nigeriani, cinesi che sono i nuovi contadini della Bassa Padana». Alla Romagna di ieri è invece dedicato il film di Marco Martinelli con Ermanna Montanari, una sorta di western ambientato tra Otto e Novecento tra briganti, anarchici e ribelli.
MARCO POLO e MORIRE DI PIACERE. Un film d’azione tra kung-fu, storia e leggenda e un horror sui vampiri hanno in comune un team di sceneggiatori molto particolari: lo scrittore di fantascienza Valerio Evangelisti, Fausto Brizzi e Marco Martani, sceneggiatori degli ultimi film di Neri Parenti.
SONASÒ. La musica di tradizione orale nel nostro Meridione è la protagonista del documentario di Gianfranco Pennone, un viaggio nel Sud Italia e nelle sue sonorità. Ma i progetti della Downtown Pictures non si fermano qui: un lungometraggio di quasi fantascienza, HINTERLANDS di Gianfranco Rosi, il ritorno al cinema di Edo Bertoglio a più di 20 anni anni da Downtown 81 con DATED e un insolito thriller politico cinese PELLE DIPINTA.
Il film “Il colore della Bassa” dopo i sondaggi è pronto per partire con le riprese, assieme a Malic Ba e il Micio.
La voglia di pace e di un mondo diverso è grande e pertanto vediamoci per progettare il futuro.
Un abbraccio a tutti.
Il Micio e Murand
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Articolo apparso su Ciak (2 Settembre 2002)
Nata ad aprile, è stata presentata ufficialmente al Lido Downtown Pictures, casa di produzione fondata da Marco Muller. L’ex direttore di Locarno, nonché produttore di successo con Fabrica Cinema (Oscar per No man’s land di Tanovic, premi nei maggiori festival per Lavagne di Samira Makhmalbaf, 17 anni di Zhang Yuan e Moloch di Sokurov, per citarne alcuni), ha intrapreso la nuova iniziativa con Emanuele Costa, Umberto Lago, Viviana Queirolo e altri. Obiettivo: la valorizzazione di nuovi talenti e autori originali, da spingere con forza sul mercato. articolo originale – clicca per ingrandire<> dicono loro. Downtown ha inoltre stabilito un accordo biennale di coproduzione con Rai Cinema, che selezionerà alcuni progetti da sostenere: e infatti i maggiori dirigenti dell’azienda pubblica di cinema erano presenti all’aperitivo dell’altra sera all’Excelsior. “Collaboriamo dal ’97 con Muller, che lavora con talenti ottenendo anche grandi risultati, ha dichiarato il presidente Giuliano Montaldo. Tra i primi titoli prodotti da Downtown Pictures (che punterà sia su registi italiani che su autori di cinematografie emergenti): Dated (Scaduti) di Edo Bertoglio, Oakland non deve bruciare di Gianfranco Rosi, Il colore della Bassa di Giuseppe Morandi, Fango di Darvish Zaim (sul conflitto turco-greco per Cipro) e Sonasò di Gianfranco Pannone. Budget previsto per ogni film, in media 2 milioni di euro.
“La nostra iniziativa e in continuità con l’esperienza di Fabrica>> di cui Muller è attualmente direttore. La società, che ha sede a Bologna, punterà molto anche sul digitale: tre dei primi cinque film saranno girati con le nuove tecnologie.
Sono iniziate il 13 settembre 2002 le riprese del film “Il colore della bassa”, a San Lorenzo Guazzone. Seguiranno a Piadena, Mantova e Solarolo Rainerio.
Giuseppe Morandi si prepara ad una nuova fatica. Ce lo annuncia in tenuta estiva…
Un nuovo film per Morandi
Come sono cambiati i volti dei lavoratori nella Bassa
PIADENA – Giuseppe Morandi si prepara ad una nuova fatica. Ce lo annuncia in tenuta estiva, pronto per andare in piscina assieme alla famiglia Metha – tra le protagoniste dell’imminente pellicola – nel bar dell’angolo della piazza piadenese, a pochi passi dal Municipio, dove lo stesso Morandi lavora.
Articolo originale, clicca per ingrandire”Gireremo un nuovo film – ci racconta con tutta tranquillità – grazie a FabricaCinema che da poco ha una sede a Bologna e che, tra i suoi progetti, ha anche i due cortometraggi che ambienteremo qui nella Bassa. La settimana prossima andremo di nuovo a Bologna per accordarci su tempi e modalita; l’idea, comunque è quella di documentare la realtà dei nuovi contadini e dei nuovi operai della nostra zona. Ormai i lavori più pesanti, infatti, non sono più svolti da italiani, ma da stranieri. Anche nella Bassa questo è un dato di fatto e ciò che voglio raccontare è proprio tale realtà. Nelle stalle lavorano gli indiani e nelle fabbriche gente di colore. Anche la famiglia Metha che ioconosco da tempo farà parte di questo film: Jagjit Rai Metha – padre di Simona e Hani – infatti è un indiano che qui in Italia fa il bergamino. Il film si intitolerà, “Rico Richeto leva sò ch’i è li dò e meza”; con molta probabilità il sottotitolo sarà “I colori della Bassa”, espressione con la quale si vuole indicare proprio il mutamento del colore della pelle della gente che ora si dedica ai lavori che da sempre caratterizzano la nostra zona.
L’espressione dialettale del titolo, invece, si riferisce ad una frase della dalla mamma del Micio (Giuseppe Azzali, ndr) già nel precedente film “I Paisan” quando chiamava Richeto, appunto, per alzarsi e andare a lavorare nella stalla. Aiuto regista sarà il Micio e avremo consulenze anche da parte di Ermanno Olmi. L’idea di questo nuovo film in realtà c’era già da on po’, più o meno dal 1999 quando, grazie alla collaborazione con Marco Muller, il film i “I Paisan” ha partecipato al Festival di Locarno. Già allora con Muller si era parlato di girare un’altra pellicola ed ora è arrivato il momento buono. Le riprese dei bergamini le faremo soprattutto in provincia di Cremona mentre quelle degli operai anche nel bresciano. Se tutto procede bene il film dovrebbe essere pronto entro la primavera prossima”.
Morandi torna cosi ad una delle sue passioni, il cinema, unita ad alcuni dei suoi temi più cari: il lavoro e l’uomo. “In primo piano comunque – sottolinea Morandi – c’è sempre l’uomo visto che è lui l’artefice di tutto, e poi il lavoro per il quale si adopera. Naturalmente le riprese avverranno nel massimo rispetto delle persone coinvolte e nella salvaguardia della loro identità e cultura”.
Dopo la mostra fotografica “I Paisan”, l’omonimo film e la mostra “La mia Africa” (che tra poco sarà esposta a Lisbona) Morandi si rimette alla prova per raccontare, attraverso la realtà e con estrema naturalezza, quel che ci circonda. E di quel che ci circonda non c’è dubbio che ne dia un’immagine autentica; mai guarda dall’alto i suoi personaggi, ma come occasioni per un confronto e un dialogo continui dal quale spesso scaturiscono rapporti umani intensi e significativi. Così, terminata la piacevole conversazione, Morandi ci saluta e si dirige in piscina con parte della famiglia Metta: Simona e Hani – i due bambini – ne sono entusiasti e il padre Jagjit, sorridente, li accompagna. Noi ce ne andiamo, consapevoli che quel che vedremo nell’imminente pellicola nulla avrà a che fare con la finzione.